Sono ufficialmente una precog. L’altra sera avevo twittato che vi sarebbe stato un giornalista che si sarebbe fatto vaccinare in diretta al TG. Il candidato più probabile per me era Chicco Mentana, visto come si era speso subito ed ardentemente in difesa del bambinetto difficile di BigPharma, prima ancora che il ministero, la ministra e tutto il cucuzzaro della Salute comunicassero ufficialmente che non c’era alcun problema, che i vecchi erano morti per i cavoli loro, soprattutto perché vecchi e che il vaccino era certamente sicuro, in attesa di ulteriori indagini. (Notare la conclusione che precede la verifica.) Insomma, il Grande Fratello ammonisce: non sono ammesse discussioni politiche sui vaccini perché i vaccini non si discutono.
Quindi ho sbagliato giornalista ma azzeccato in pieno la previsione che ci sarebbe stata la cavia umana mediatica offerta in sacrificio per Loro.
Sono passati tanti anni ma, nonostante lo smacco di allora che fa giurisprudenza e che scoraggia tutt’ora l’avvio di campagne di vaccinazione di massa negli USA, ogni tanto ci riprovano. Il vaccino antinfluenzale è uno dei bisinissi più redditizi, soprattutto se sono gli Stati che pagano per milioni di dosi che spesso finiscono invenduti sugli scaffali. Si scatena una bella paura collettiva, si arruolano gli eserciti degli inoculatori, le teste di legno staccano gli assegni statali e il gioco è fatto. Dite che non è vero? Se avete voglia guardate questo istruttivo documentario della Televisione Svizzera sui tanti, forse troppi, falsi allarmi pandemici e gli enormi conflitti di interessi che allignano nel settore della salute, dove chi dovrebbe controllare risulta spesso a libro paga della multinazionali del farmaco.
Tornando all’attualità di questi giorni, la morte di undici anziani merita senz’altro di essere indagata seriamente e senza pelose pagliacciate televisive di contorno. Purtroppo, visto il dispiego di mezzi corazzati mediatici e nonostante i flebili belati di protesta dei medici di famiglia, a meno che i morti diventino molti di più, e Dio non voglia mai, siccome ci si è accontentati della fallacia del “certamente sicuro in attesa di ulteriori indagini”, il che vuol dire che il dogma vaccinale non si discute, il vaccino tornerà ad essere somministrato ai nostri vecchi. Dovesse essercene bisogno, ci saranno ancora giornalisti che, in diretta TG, ne raccomanderanno la somministrazione “soprattutto ai bambini” ed altri eroici che si faranno inoculare in diretta. E tutto ciò per puro amore della scienza e della razionalità, s’intende.
Ma no, non siate severi con loro, seguono semplicemente il frame, si fanno trasportare dalla corrente, rispondono ad un preciso condizionamento. Ormai per certi argomenti viaggiano con il pilota automatico. Infatti, se leggete gli articoli di giornale e servizi televisivi su questo allarme vaccino, sono tutti perfettamente uguali, usano le stesse parole, le medesime fallacie, le frasi ad effetto e non offrono alcuna cifra da sottoporre a validazione e questo può significare una sola cosa, che è in azione lo spin. La cosa preoccupante, al di là dell’elemento grottesco del “poveretto come s’offre” alla Vespa, è: chi garantisce veramente il consumatore, il paziente quando è in funzione una tale macchina da guerra a favore della bontà a prescindere di farmaci stabilita da chi li produce e che viene certificata da chi viene pagato dai produttori per farlo?
Per carità, chi vuol farsi inoculare lo faccia. E’ come il discorso dei due euro e delle primarie. Basta crederci. Ma ricordi che, come si impara guardando qualunque film hollywoodiano su pandemie e contagi, in caso di pandemia vera non ci sarebbero mai comunque abbastanza dosi di vaccino per tutti, perché non sarebbe economicamente conveniente prepararne tante. Gli affari sono affari.